La moda nel 2020? Si pensa alle sfilate virtuali per ripartire
Se fino a pochi mesi fa le sfilate di moda, le varie Fashion week organizzate nel mondo rappresentavano un momento d’arte e condivisione, ora bisognerà aggiustare il tiro. Proprio per questo l’idea di affidarsi a Fashion Week e sfilate virtuali o interattive non sembra poi così male!
Sì, perché i tempi sono cambiati e anche il settore fashion deve correre ai ripari per far fronte a questo stop forzato. Si è fermato il mondo, ma non si fermano le idee di uno tra i più importanti settori italiani. Le aziende sono chiuse, le campagne bloccate e le produzioni ferme, ma è altrettanto vero che fermare la creatività è impossibile.
Basta pensare a tutti gli stilisti che si trovano in smart working, pronti a usare foglio e matita, ma soprattutto computer per nuovi schizzi e disegni. Qui il discorso si amplia, tanto da pensare a questa soluzione come il vero punto dal quale ripartire.
Si fortifica l’ipotesi delle sfilate virtuali
Alla Camera della Moda si sta pensando proprio a tutto questo: le riunioni diventano virtuali, per prendere delle decisioni che sostengano il mondo fashion. Si vuole presentare al governo una lista di richieste che permettano proprio di aiutare l’industria della moda a farsi trovare pronta quando sarà il momento. Al momento non si può fare altro che aspettare il termine del 3 aprile, data fissata per l’ipotetico termine delle restrizioni. E anche se si mormora che ci possa essere una proroga sui limiti imposti al popolo italiano per fronteggiare il coronavirus, la mente non si arresta mai.
Il settore, cercando di mantenere uno spirito positivo, pensa quindi a considerare l’ipotesi delle fashion week in formato digitale. In questo modo si tenterà di emulare quanto fatto con gli stilisti cinesi, visto che i numeri sono stati molto positivi. Si contavano ben 27 milioni di utenti pronti a seguirlo sia in diretta che in differita attraverso apposite piattaforme streaming. Si perderebbe un po’ di effetto, ma in fase di emergenza sarebbe un ottimo modo per non rallentare un settore intero.
Non dimentichiamo infatti che l’Italia dovrebbe (e qui il condizionale è d’obbligo) essere la prima nazione in Europa a uscire dall’isolamento. Nonostante ciò dovrà fare i conti con molte altre limitazioni dovute al blocco di altri Paesi. E in questo caso, per contrastare le limitazioni del pubblico sarà necessario pensare alle piattaforme live per lo streaming.
E per le campagne bloccate?
Oltre all’idea di poter abbracciare le sfilate digitali vi è un altro quesito sul quale ci si interroga: quello degli shooting per avviare le campagne invernali. Modelle e fotografi sono bloccati, i contratti annullati e si rischia quindi di non poter lavorare alle immagini della prossima stagione fredda. Questo perché tutti i brand, fatta eccezione per Dolce&Gabbana, avrebbe dovuto lavorare proprio in questo periodo agli scatti promozionali.
Bisognerà quindi considerare che, quando l’Italia sarà liberata dalla quarantena, per scattare le campagne i tempi saranno brevissimi, ma soprattutto il luogo e il personale sarà circoscritto. Serviranno solo fotografi e modelle che si trovano in Italia, sfruttando location solo italiane.
Per ora sono solo pensieri, perché in merito a tutto questo, agli eventi e alle sfilate virtuali la Camera della Moda avrà bisogno di ancora un po’ di tempo per decidere.